La miseria simbolica (Italian Edition) by Bernard Stiegler

autore:Bernard Stiegler [Stiegler, Bernard]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Meltemi
pubblicato: 2021-11-03T23:00:00+00:00

Capitolo quarto

Tiresia e la guerra del tempo.

A proposito di un film di Bertrand Bonello

So che è peccato, le rose non sono invenzione di Dio ma dell’uomo, che ha preso ciò che Dio aveva creato e lo ha trasformato. Ma ringrazio Dio di avermi messo al mondo oggi e non al tempo in cui le rose non esistevano.

Bertrand Bonello

Poi, rendendomi conto che nessuno avrebbe potuto vedermi, mi risolsi a non cambiare più posto per paura di perdere, se il miracolo doveva avvenire, l’arrivo quasi del tutto insperato (attraverso tanti ostacoli di distanza, di rischi avversi, di pericoli) dell’insetto inviato così da lontano, in qualità di ambasciatore, alla vergine che da tempo prolungava la sua attesa. Sapevo che questa attesa non era meno attiva di quella del fiore maschio, i cui stami si erano spontaneamente rigirati perché l’insetto potesse più facilmente riceverlo; allo stesso modo, se l’insetto fosse venuto, il nostro fiore femmina avrebbe leggiadramente inarcato i pistilli e per essere più agevolmente penetrato avrebbe impercettibilmente compiuto, come una giovincella ipocrita ma focosa, metà del percorso. Le leggi del mondo vegetale sono a loro volta governate da leggi via via più complesse. Se la visita di un insetto, vale a dire l’apporto del seme di un altro fiore, è normalmente necessario per fecondare un fiore, questo avviene perché l’autofecondazione, la fecondazione del fiore da se stesso, come i matrimoni ripetuti in una stessa famiglia, porterebbe alla degenerazione e alla sterilità, mentre l’incrocio operato dagli insetti dà alle generazioni successive della medesima specie un vigore sconosciuto alle precedenti; tuttavia questa esuberanza può essere eccessiva e la specie svilupparsi a dismisura; allora, come un’antitossina difende da una malattia, come la ghiandola tiroide regola il nostro peso corporeo, come la sconfitta punisce l’orgoglio, la stanchezza il piacere, e come il sonno a sua volta riposa dalla fatica, così un atto eccezionale di autofecondazione viene, al momento giusto, chiamato a dare un giro di vite, un colpo di freno, fa rientrare nella norma il fiore che se ne era allontanato.

Marcel Proust143

Il cinematografo

Per tutto il XX secolo, la grande industria si è progressivamente impadronita delle tecnologie dell’immagine, per farne l’arma principale della sua trasformazione del mondo, in un mercato dove tutto è assolutamente da vendere (a cominciare dal tempo delle coscienze degli spettatori). E una vera e propria guerra, per l’accesso a queste coscienze di tempo, imperversa su ogni tipo di media. La concorrenza tra media è lo spettacolo ripugnante di questa macelleria della coscienza, del divenire-porco di cui parlava Gilles Châtelet144.

Ma non si tratta semplicemente di accedere ai tempi delle coscienze: si tratta di trasformarli e, all’occorrenza, per quanto possibile, di sincronizzarli per controllare i loro corpi e desessualizzarli, tenendo conto che la vita matrimoniale in generale è divenuta superflua. Perché si tratta di ridurre lentamente, ma sicuramente, la loro singolarità diacronica: le loro energie libidinali. Infernale paradosso poiché è proprio questa energia a essere tuttavia ricercata come il polline con cui fare il miele. Una ricerca che finirebbe con il rendere, il proprio oggetto, tendenzialmente non solo introvabile, ma inesistente.

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